Laura & Emanuel
09 settembre 2012
Sono passati 4457 giorni dal nostro matrimonio

La città dello sposo

Pur non essendo geograficamente parte dell'Agro, la nascita di Pomezia fece seguito alla riqualificazione della palude pontina decisa dal governo Mussolini con la legge di bonifica integrale del 1928.

La città fu progettata - secondo gli stilemi del fascismo - avendo come linee guida la semplicità delle linee, l'uso di materiali di costruzione italiani, con preferenza per quelli esistenti sul posto e, dove possibile, escludendo le strutture in ferro e in cemento armato.

Su Pomezia ci sarebbe tantissimo da raccontare e se la curiosità vi assale potete continuare a conoscerla su questo link.

Invece voglio cercare di intrappolarvi nel racconto della mia città.

I miei primi ricordi sono sempre stati a Pomezia, città semplice, come racconta la storia, senza nessun divertimento o svago particolare. Ma proprio per questo è stata sempre il posto dove volevo tornare, dove ogni volta che mi assentavo per un periodo – per viaggi, lavoro, ecc. – ci tornavo e la ammiravo con occhi nuovi, diversi.

Non ho mai capito come questa città, modesta e anche in alcuni momenti ribelle, riusciva ad attirarmi dentro la sua vita quotidiana. Un giorno sono riuscito a capirlo; soprattutto dopo aver vissuto delle estati fantastiche in casa di nonna Giorgia – su Lei dovrei aprire una nuova pagina e scrivere righe infinite senza fermarmi – lavorando e vivendo Lei, la sua casa e la sua frazione Torvaianica. Ed proprio  i suoi racconti e quelli di papà  mi facevano capire ogni granello di questa meravigliosa e nuda città.

Anche se Pomezia dista 7 km dalla sua spiaggia, Torvaianica, il mare riesce a dare un fascino a tutto il suo territorio, riesce a conferire quell’allegria alle persone che non è semplice trovare in altri posti.

Mi ricordo quelle estati magnifiche ma stancanti quando la mattina mi svegliavo presto, già solo nel lettone perché nonna era sveglia da molto, aveva fatto colazione e mi aveva preparato il latte. Scendevo e camminavo tra le vie principali deserte assaporando il magnifico odore del mare. Sentivo la salsedine che mi sfiorava il viso e il rumore delle onde che si infrangevano sulla spiaggia, questo posso dire che mi aiutava molto a svegliarmi J. In pochi minuti, camminando per le vie desolate ero, in spiaggia sulla sabbia fredda e rimanevo ipnotizzato ad ammirare il mare che, non ho mai capito perché, la mattina è sempre immobile e calmo – è na tavola.

Solo mettere i piedi nudi dentro l’acqua fredda di mattina, ti dà quella carica che serve per affrontare la giornata.

Quindi, Pomezia anche se l’ho sempre considerata una piccola città, è la mia città e sempre resterò legato a Lei, ai suoi spazi, al suo mare che con il mio grandissimo amore vivremo sempre.


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